La processionaria del pino (T. pytiocampa) è un lepidottero che attacca, di preferenza, il pino nero, quello silvestre e quello marittimo, ma occasionalmente può trovarsi anche su altre conifere come cedro, larice e Picea.
Le larve della processionaria dispongono di peli urticanti che possono provocare delle lesioni, non solamente per contatto diretto, ma anche, indirettamente, per disseminazione aerea, pertanto è necessario programmare, per tempo, gli interventi di gestione ed evitare pericoli e disagi.
Il taglio la rimozione e la distruzione dei nidi va eseguita nel periodo più freddo, in genere fra gennaio e febbraio, da personale addestrato ed adeguatamente protetto.
L’abbandono del nido avviene infatti tra febbraio ad aprile, in funzione delle temperature; in questo periodo le larve scendono lungo i tronchi per interrarsi e passare allo stadio di crisalidi. Nella fase della discesa non è piu’ possibile intervenire, se non per mettere in sicurezza l’area e segnalare il pericolo.
Metodi alternativi al taglio dei rami possono essere i seguenti:
- trappole a feromoni sessuali per la cattura di massa dei maschi e impedire l’accoppiamento, da impiegare da inizio giugno, quando comincia il volo della Processionaria;
- trappole meccaniche vanno applicate direttamente attorno al tronco avendo cura di non lasciare spazi e obbligare le larve ad entrare nel collare che le guida fino al sacchetto. Sono da posizionare da gennaio a marzo.
- interventi endoterapici mediante utilizzo un insetticida che viene iniettato, con diverse modalità, nel sistema linfatico della pianta e che, agendo dall’interno, non presenta pericoli per la fauna e per le persone.